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L’opera è una performance/installazione generativa ispirata a un dipinto di John Cage, trasformato in un flusso di immagini e suoni in continua variazione. Il pubblico diventa parte integrante: i suoni ambientali e le interazioni in sala vengono accolti come materiale compositivo, in linea con la poetica cageana del “tutto è musica”.
L’azione è accompagnata dalla proiezione di documenti d’archivio originali e materiali inediti (corrispondenza con Cage, interviste televisive, rassegna stampa), che intrecciano memoria storica e linguaggi digitali contemporanei. Gli esecutori “suonano” sui propri dispositivi il programma generativo e interattivo, muovendosi nello spazio della performance come nel brano cageano Music Walk (1958), evocando l’idea di un percorso sonoro‑visivo in costante trasformazione. La sezione video presenta immagini legate alla vita e al lavoro di Cage, organizzate secondo una casualità controllata che diventa strumento creativo e liberatorio, in omaggio alla sua poetica.
The work is a generative performance/installation inspired by a painting by John Cage, transformed into a flow of constantly changing images and sounds. The audience becomes an integral part: environmental sounds and interactions in the space are incorporated as compositional material, in line with Cage’s idea that “everything is music.”
The action is accompanied by the projection of original archival documents and previously unpublished materials (correspondence with Cage, TV interviews, press reviews), intertwining historical memory with contemporary digital languages. Performers “play” the generative and interactive program on their devices, moving through the performance space as in Cage’s Music Walk (1958), evoking the idea of a audio‑visual path in constant transformation. The video section presents images related to Cage’s life and work, arranged according to controlled randomness, which becomes a creative and liberating tool, in homage to his poetics.
ITA: Il progetto rende omaggio a John Cage attraverso tre azioni di 4’33’’, che esplorano il rapporto tra silenzio e suono, luce e ombra, individuo e collettività. Ogni parte è al tempo stesso autonoma e parte di un’unica esperienza condivisa, in cui lo spettatore diventa co‑autore della composizione.
ENG: This project pays tribute to John Cage through three actions of 4’33’’, exploring the relationship between silence and sound, light and darkness, the individual and the collective. Each part is both autonomous and part of a single shared experience, in which the audience becomes co‑author of the composition.
Sergio Maltagliati è artista multimediale e compositore italiano. Accademico della Classe di Musica e Arti dello Spettacolo dell’Accademia delle Arti del Disegno (Firenze), esplora da anni la relazione tra immagine e suono con progetti di arte generativa e interattiva, spesso in dialogo con la poetica di John Cage.
Sergio Maltagliati is an Italian multimedia artist and composer. An Academic of the Music and Performing Arts Class at the Accademia delle Arti del Disegno in Florence, he investigates the interplay between image and sound through generative and interactive artworks, frequently in dialogue with John Cage’s poetics.
Il progetto John Cage Tribute – Tre performance di 4′33″ si lega intimamente al tema della XV Florence Biennale, “Luce e Oscurità”, interpretando queste due polarità come presenze complementari che danno forma all’esperienza estetica. Nei tre momenti performativi, il buio e la luce, il silenzio e il suono, l’individuo e la collettività si alternano e si fondono, rendendo visibile e udibile quell’unione primordiale che da sempre guida l’arte e il pensiero umano.
The project John Cage Tribute – Three performances of 4′33″ is closely related to the theme of the XV Florence Biennale, “Light and Darkness”, interpreting these two polarities as complementary presences that shape the aesthetic experience. In the three performances, darkness and light, silence and sound, the individual and the collective alternate and merge, making perceptible that primordial union which has always guided art and human thought.
ITA: L’opera dialoga con il tema della XV Florence Biennale, Luce e Oscurità: la proiezione (memoria/luce), il suono (presenza) e il silenzio (ombra) si alternano generando un paesaggio percettivo in continua trasformazione.
ENG: The work resonates with the theme of the XV Florence Biennale, Light and Darkness: projection (memory/light), sound (presence), and silence (shadow) alternate, generating a perceptual landscape in constant transformation.
4′33″ — durata simbolica in omaggio/variazione al celebre 4′33″ (1952) di John Cage. Durante la performance, il pubblico può interagire, generando immagini e suoni sincronizzati e registrando il proprio contributo. Al termine, l’opera rimane attiva come installazione interattiva: la documentazione audio‑video, arricchita dalle tracce lasciate dagli spettatori, diventa testimonianza e memoria collettiva. In realtà, questa durata simbolica può essere replicata o estesa, dando vita a più micro‑performance che ampliano ulteriormente la dimensione partecipativa e generativa del progetto.
Numero degli esecutori: non è prestabilito e può variare liberamente. Simbolicamente, dal titolo 4′33″ si può estrarre il riferimento 4 + 3 + 3 = 10, cifra che diventa allusione a un ensemble aperto, sempre mutevole, in linea con lo spirito cageano.
4′33″ — symbolic duration as a homage/variation of the famous 4′33″ (1952) by John Cage. During the performance, the audience can interact, generating synchronized images and sounds and recording their own contribution. After the event, the work remains active as an interactive installation: the audio‑video documentation, enriched by the traces left by the spectators, becomes a collective memory and testimony. In fact, this symbolic duration can be replicated or extended, giving rise to multiple micro‑performances that further expand the participatory and generative dimension of the project.
Number of performers: it is not fixed and may vary freely. Symbolically, from the title 4′33″ one may extract the reference 4 + 3 + 3 = 10, a number that alludes to an open, ever‑changing ensemble, in line with Cage’s spirit.
ITA: Il movimento scenico seguirà lo schema del dipinto di Cage che ha generato questo lavoro, riportato sul pavimento del palcoscenico, in riferimento al brano di Cage del 1958 “Music Walk” (“Passeggiata Musicale”).
ENG: The stage movement will follow the scheme of Cage’s painting that inspired this work, projected on the stage floor, in reference to Cage’s 1958 piece “Music Walk” (“Passeggiata Musicale”).

Il progetto si colloca nella scia delle ricerche più radicali di John Cage:
Questi riferimenti storici rivivono oggi attraverso un linguaggio digitale interattivo, che rinnova Cage non come citazione nostalgica, ma come pratica viva e attuale.
The project follows in the footsteps of John Cage’s most radical research:
These historical references live again today through an interactive digital language, renewing Cage not as nostalgic citation, but as a living and current practice.
ITA: Una selezione di testi, immagini e partiture di John Cage accompagna la performance, richiamando la sua ricerca sul silenzio, sul tempo e sull’ascolto.
ENG: A selection of John Cage’s texts, images, and scores accompanies the performance, evoking his exploration of silence, time, and listening.
Il fotomontaggio con John Cage non vuole essere un paragone con la sua figura, ma intende sottolineare una ricerca che si sviluppa in continuità con la sua opera, nel rispetto e nell’omaggio al suo genio.
The photomontage with John Cage is not meant as a comparison with his figure, but rather as an emphasis on a research path that develops in continuity with his work, as a sign of respect and homage to his genius.
ITA: Non esiste giusto o sbagliato: ogni gesto, suono o silenzio entra a far parte della composizione collettiva, in pieno spirito cageano.
ENG: There is no right or wrong: every gesture, sound, or silence becomes part of the collective composition, in the true spirit of Cage.